“Il Festival che inauguriamo in Lombardia, e che proseguirà il suo viaggio in tutti i territori che noi presidenti abbiamo l’onore di amministrare, contribuirà a rilanciare il ruolo delle Regioni che, mai come negli ultimi anni, hanno dato prova di compattezza”. Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, aprendo i lavori di ‘L’Italia delle Regioni’, il primo ‘Festival delle Regioni e delle Province Autonome’ in corso a Palazzo Lombardia.
“Così come credo sia giusta – ha proseguito il presidente -, anche rispettando i dettati costituzionali, una ridefinizione dei compiti: le Regioni, come enti programmatori; i Comuni, enti locali che garantiscono i servizi; e una nuova stagione per quei corpi intermedi, con compiti di area vasta e coordinamento come le Province che sono stati eliminati nel 2016”.
“Partendo da questo presupposto – ha proseguito il governatore – si devono sempre più sottolineare i principi di sussidiarietà. Una sussidiarietà orizzontale, riconoscendo il ruolo che anche il privato svolge. Senza il privato non avremmo infatti le risorse per riuscire a dare risposte non dico migliori, ma almeno uguali. Dall’altra, una sussidiarietà verticale rispettosa dei Comuni e delle Province, come attori del sistema democratico”.
“Apriamo dunque questa rassegna – ha concluso Fontana – con un corposo lavoro di Tavoli di confronto sulle tematiche di interesse per il nostro Paese; sul ruolo che la Conferenza può e deve svolgere come ente di raccordo con il Governo, con una riflessione aggiuntiva sulla possibilità di realizzare finalmente una Nazione dove l’ascolto delle parti non è contrapposizione, ma composizione degli interessi di tutti. L’obiettivo è di disegnare un riparto delle competenze che non sia più uguale per tutti, ma sia distinto a seconda delle vocazioni territoriali, delle specificità e dei problemi che un territorio presenta”.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo in videocollegamento durante l’evento ‘L’Italia delle Regioni‘ ha detto che “Il Governo vuole favorire l’attuazione dell’autonomia in tempi rapidi, in un quadro più ampio di riforme a nostro avviso tutte fondamentali per rafforzare l’attuale assetto dello Stato. L’obiettivo è una maggiore responsabilizzazione per tutti: Regioni, Enti locali e Stato. L’autonomia differenziata non sarà mai un pretesto per lasciare indietro alcune parti del territorio italiano: noi lavoreremo per una sua attuazione virtuosa, per una completa definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, un corretto funzionamento del fondo di perequazione. Vogliamo assicurare coesione e unità nazionale”.
“La maggiore autonomia che ciascuna regione potrà chiedere nell’ambito delle materie previste dalla Costituzione – ha continuato – è finalizzata a realizzare le riforme e le infrastrutture necessarie per migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi non a creare disparità tra i cittadini. L’auspicio del Governo è che l’autonomia differenziata possa costituire per i territori una sfida, un giusto stimolo per colmare i divari infrastrutturali, sociali ed economici che esistono non solo tra le regioni, ma anche tra le diverse aree negli stessi territori regionali. Penso agli squilibri tra le aree metropolitane e le aree interne”.
“Voglio pensare dunque a questo appuntamento – ha aggiunto – come all’avvio di un nuovo percorso di collaborazione fra Stato, Regioni e Province autonome. Vogliamo lavorare in questa direzione e faremo in modo che già nelle prossime settimane possano essere convocati degli incontri di confronto e collaborazione tra il Governo e le Regioni, con il presidente Fedriga, e gli altri presidenti seguendo un po’ il modello della cabina di regia avviato con il Pnrr”.
“Rinnovo – ha concluso Meloni – il nostro impegno a organizzare presto un incontro tematico a Palazzo Chigi che è finora stato procrastinato perché le scadenze sono molte e per i numerosissimi impegni internazionali che hanno caratterizzato questi primi 40 giorni dell’attività di governo, ma per noi ovviamente anche questo appuntamento è una priorità “.